Spesso, scrivendo contenuti in ottica SEO, si tende a realizzare articoli orientati unicamente alle parole chiave da inserire qua e là lungo il testo, ignorando la leggibilità e l’effettiva fruibilità del contenuto. Si tratta di un errore.
Infatti, Google stesso, ha evidenziato di valorizzare maggiormente i testi ottimizzati per gli esseri umani anziché per gli algoritmi e questi contenuti tendono a perdere sempre più importanza.
“Ciò che è buono per gli esseri umani è buono anche per i motori di ricerca“, ha detto Alli Berry a SMX Create.
Alli Berry, direttrice SEO di The Motley Fool, ha fornito una panoramica dei principi e delle tattiche che adotta per creare contenuti che non solo si posizionino bene e indirizzino il traffico, ma che siano funzionali anche all’interesse degli utenti.
Ho deciso, perciò, di riportare 4 elementi utili per un buon contenuto SEO.
La “scansionabilità” del tuo contenuto SEO
Come leggono gli utenti su internet? Non leggono…scansionano.
Anche se scriviamo un contenuto esaustivo e completo, se non viene presentato in maniera consona, non avrà successo. Inoltre la maggior parte degli utenti legge i testi sul proprio smartphone: ecco perché è importante organizzare i contenuti in modo che l’utente possa trovare subito e facilmente le informazioni che cerca.
“Ogni volta che sto formando nuovi scrittori, la prima cosa che spiego è la piramide invertita del giornalismo”, ha detto Berry, aggiungendo: “Nessuno lo fa meglio dei giornalisti [. . .], la loro formula per scrivere contenuti è davvero allineata con ciò che i motori di ricerca stanno cercando”.
Per piramide invertita ci riferiamo, nello specifico, a contenuti strutturati per presentare le informazioni che l’utente presumibilmente sta cercando già all’inizio. Ciò alimenta un buon contenuto SEO.
Si parte quindi con le 5 W (chi, cosa, quando, dove e perché), per poi affrontare i vari argomenti più dettagliatamente.
Attenzione ai “muri di testo”: usiamo grassetti, titoli, elenchi puntati, ecc. Usiamo le immagini per rendere il testo più leggibile e scansionabile.
L’EAT
Hai mai sentito parlare di EAT? Si tratta dell’acronimo inglese che, tradotto, definisce i 3 fattori che Google osserva con grande attenzione e che sono altrettanto noti per l’utente, anche se inconsciamente.
EAT sta per competenza, autorevolezza e affidabilità. Creare questi segnali di fiducia, per chi legge e i motori di ricerca, è molto importante. Nello specifico:
Competenza: Avere credibilità nel tuo settore. Utilizzo di esperti nei contenuti.
Autorevolezza: Mostrando la tua esperienza, premi, riconoscimenti esterni, ecc. Pagine interessanti su “chi” è la tua organizzazione e di cosa tratta.
Affidabilità : Recensioni. Collegamenti esterni di alta qualità. Usare fonti credibili.
Questi 3 fattori, nei contenuti Your Money or Your Life (YMYL), richiedono ancora maggior attenzione. Non li conosci? Per contenuti YMYL, intendiamo tutti quei contenuti che potrebbero avere un impatto diretto sulla felicità e salute dell’utente e includono contenuti su acquisti, notizie ed attualità, finanza, salute e sicurezza, educazione civica, governo, diritto, gruppi di persone, alloggi, istruzione ecc.
Anche l’aggiornare i testi ha la sua importanza per un buon contenuto SEO: dipende dal settore, ma se si mantengono contenuti aggiornati si è premiati.
La soddisfazione dell’utente che legge il contenuto
Gli utenti che visitano il tuo sito lo fanno per cercare delle risposte. Conoscere bene le domande degli utenti è un gran vantaggio: poter risolvere dubbi con la tua pagina è fonte di fiducia e autorevolezza.
Non dobbiamo inventarci nulla, però. La ricerca di parole chiave ci consente di definire quali siano le reali curiosità degli utenti a cui noi dobbiamo rispondere. Tool come Answer the Public o Google ADS ci aiutano a definire gli argomenti realmente utili ai nostri utenti.
Fonti utili sono anche i social con i commenti, i like, ecc. In linea generale, studiare le SERP, i Social Media e i tools di cui ti ho accennato, sono un aiuto concreto per realizzare un buon contenuto SEO.
L’utente non soddisfatto, infatti, abbandona subito il tuo sito web, penalizzandoti anche in ottica SEO.
La “linkabilità” del tuo contenuto
Perdonerai il neologismo o inglesismo, come preferisci, ma “linkabilità” è la parola esatta per definire la potenziale condivisibilità di un tuo contenuto dagli utenti che lo leggono. Sarai d’accordo che più il tuo testo venga ricondiviso, più tu avrai beneficio in traffico e SEO.
“Ci sono sicuramente tipi di contenuti che funzionano meglio per la condivisione di link“, ha spiegato sempre Berry, aggiungendo che i contenuti collegabili devono avere un’angolazione unica.
“Anche le visualizzazioni dei dati e le infografiche sono estremamente interessanti, soprattutto se prendi qualcosa di veramente complicato e lo rendi molto più facile da capire“, ha affermato Berry. In questo caso si va incontro a coloro che preferiscono didascalie e riepilogo di dati facili e immediati.
Usare formati diversi ci permette di parlare ad utenti diversi ed essere più facilmente condivisi tra le persone.
Non è sbagliato parlare di fruibilità, cioè di quanto accessibile sia il testo che hai presentato, anche visivamente.
In conclusione, anche per un buon contenuto SEO, la tua attenzione deve essere focalizzata sulla persona che lo leggerà.